Pseudonimo di
Carlo
Pedersoli. Attore cinematografico italiano. Trasferitosi
giovanissimo a Roma, si iscrisse diciassettenne alla facoltà di
Giurisprudenza della locale università, ma dovette rinunciare temporaneamente
a proseguire gli studi dopo il trasferimento della famiglia in Sud America.
Tornato in Italia alla fine degli anni Quaranta, seguì la carriera di
nuotatore agonistico (campione nazionale, fu tra i partecipanti alle Olimpiadi di
Helsinki, 1952, e Melbourne, 1956), contemporaneamente all'attività di
attore in produzioni statunitensi (
Quo Vadis, 1951, di Mervin LeRoy;
Addio alle armi, 1957, di John Huston) e italiane (
Un eroe dei nostri
tempi, 1955, di Mario Monicelli;
Annibale, 1960, di Carlo Ludovico
Bragaglia). Dopo un altro periodo in Sud America, rientrò nuovamente in Italia,
dove collaborò con la casa musicale RCA e con la RAI, per cui produsse una
serie di documentari. Nel 1967 prese parte al film di Giuseppe Colizzi
Dio
perdona ... io no!, sul cui set incontrò l'attore Mario Girotti, con
il quale avrebbe formato in futuro una coppia di successo del cinema di
intrattenimento italiano: per l'occasione entrambi cambiarono i loro veri nomi,
scegliendone altri di risonanza anglosassone, ovvero Bud
S. e Terence
Hill. Insieme i due girarono moltissimi film, essenzialmente di carattere
comico-leggero, spesso western, quali:
Lo chiamavano Trinità (1970) di
E.B. Clutcher (Enzo Baraboni);
...Continuavano a chiamarlo Trinità
(1971), ancora di Clutcher;
Più forte ragazzi (1972) di Giuseppe Colizzi;
Altrimenti ci arrabbiamo (1974) di Marcello Fondato;
Porgi l'altra
guancia (1974) di Franco Rossi. Nel 1973
S. diede vita, grazie all'aiuto del
regista Steno, a
Piedone lo sbirro, primo film della serie che ebbe come
protagonista l'omonimo poliziotto. Seguirono altre pellicole leggere
(
Lo chiamavano Bulldozer, 1978, di Michele Lupo;
Banana
Joe, 1982, di Steno;
Miami Supercops, 1985, di Bruno Corbucci;
Botte di Natale, 1994, di Terence Hill;
Fuochi d'artificio,
1997, di Leonardo Pieraccioni;
Figli del vento, 1999, di José Miguel
Juarez), fino alla fine degli anni Novanta, quando decise di dedicarsi a film
d'autore, tra cui
Cantando dietro ai paraventi (2003) di Ermanno Olmi.
Dagli anni Ottanta
S. lavorò anche per la televisione; interpretò:
Big man (1987) di Steno,
Extralarge (1991) di Enzo Castellani,
Extralarge 2 (1992) di Alessandro Capone,
Noi siamo angeli (1995)
e
Padre Speranza (2001) di Ruggero Deodato,
Tre per sempre (2002)
di Franco Di Chiera. Caratterizzato da un fisico possente,
S. fu
molto apprezzato anche all'estero, soprattutto in Germania dove, nel 1979,
ottenne il premio Jupiter quale star più famosa del Paese. Nel 2005 fu
insignito del premio alla carriera al Montecarlo Film Festival, in quanto
valorizzatore della commedia nella cinematografia (n. Napoli 1929).